Cielo indiviso
Cielo indiviso
C’è la fascinazione di ciò che è ritaglio di una vicenda indivisa tra esistenza e itinerario, nostalgia (non del tutto vaga o ferita) del visto, gli ascolti di un passaggio in un ristretto ovunque circondato d’oltremare, lunghezze d’onda del suono e di trasparenti visioni.
PRIMI VERSI
Messaggeri
Ti ho inviato oceano
ma non è bastato –
né le moltitudini di alabastro.
Lisbona
La città è intarsiata da scalinate vicoli e rotaie
sulle quali procede, giallo e sbilenco
un pesce assonnato
pescato da turisti in assalto.
Ingobbita da salite e discese
si abbevera animalesca sulla riva del Tago
salata di baccalà e crostacea di granchi.
Hashish nelle strade e Porto nelle vetrine
mura colorate da nitidi azulejos –
tetti terrazze e palme da San Giorgio all’Alfama
e un Ponente insistente dall’Oceano dall’Azzurro
dalla Vastità.
Penetrazioni
Come vergine potente
penetri il tuo godimento
lingue di oceano sulle tue sorti.
Gorgoglii di penetrazioni
ed effluvi di ristagni
è il tuo sussulto che attende il poeta
nel silenzio di questo torpore di brezza.