Elisabetta Cabona, I funamboli del tempo

29-04-2012

I funamboli del tempo stupiscono la poesia

Il Passato dentro il cuore, davanti agli occhi. Vivo. Presente... Il Futuro: una luce, chiara, lassù; meta agognata, che risplende come un sogno vero. Tornano - limpide e soavi - le «sillabe di luce» di Elisabetta Cabona. 
«Come un rito/ rassicurante/ e atteso» ... torna il lirico colloquio della poetessa bresciana «con l´ignoto»; immagini uscite dalla sensibilità di uno sguardo attento al ciclico respiro della terra, teso ai richiami del cielo. La nuova silloge poetica - «Funamboli del tempo» (Manni pp.73, 12 euro) - è un omaggio alla bellezza della quotidianità, alla forza degli affetti, alle «presenze care/ della mia vita» a cui il libro è dedicato. Invisibili, tacite presenze che riemergono «nel paradiso dell´anima»; indelebile luce che riappare serena e accompagna, sorridente, il cammino, così i passi si fanno più saldi, restando lievi come quelli del funambolo. Versi in equilibrio tra consapevolezza e sp! eranza, sul filo di un´attesa che è ricerca.
Inseguendo tracce che vanno «dove eterna/ regna la bellezza»; intatta là dove «splende la chiarità/ senza confini». Oltre la finitudine terrena che tutto frantuma e disperde. Invecchia «il nostro pianeta/ tra fumi/ e inquinamenti/ dissennati» e guerre e miserie. Eppure... Eppure «sul procedere/ sempre più annebbiato/ degli umani» qualcosa riluce e «rimodella nell´unità/ ogni frammento». È la luce accesa dall´intelligenza di un cuore che sa cogliere «echi del divino» nel silenzio di un giardino, e nel fermento della terra vede voli, fiori, odori e risvegli... Gli «incanti consueti» del fluire delle stagioni, sempreverdi sorprese che i «Funamboli del tempo» sanno additare e la poesia di Elisabetta Cabona, con rara abilità, sa cantare.