Gaetano Neri, L'uomo che ha sempre altro da fare

23-11-2008

Romanzino nevrastenico, di Fabrizio Ravelli

«È un uomo che, quando ti serve aiuto, ha sempre altro da fare. Quarant’anni, magro e storto, cranio rasato a palla, non sta fermo un momento. Come capisce che vuoi chiedergli qualcosa, ti volta la schiena e fila veloce in altre stanze, picchia i gomiti sugli spigoli, ha ematomi dappertutto». Chi legge i suoi brevissimi racconti su queste pagine ha già riconosciuto uno dei personaggi di Gaetano Neri. Questa volta, estratta la figurina dal personale album di milanesi seminascosti, Neri allarga il racconto alle dimensioni del romanzo. Breve anche questo, lui lo definisce “romanzino nevrastenico” L’uomo che h sempre altro da fare. Gino, il protagonista, l’uomo che ha sempre altro da fare, vive vendendo uno alla volta i francobolli lasciati in eredità dal padre, ha una moglie che si stanca di lui e lo lascia, un’amante che si chiama Giulietta e di mestiere disossa faraone, e che lui lascerà per una Fiorella del paese dove gli abitanti hanno la malattia di non sopportare di essere toccati. Ma quella di Gaetano Neri non è una favola, la sua ironia surreale alza il velo grigio che ricopre questa Milano malmostosa, tira fuori personaggi e storie di modesta follia, a volte dolorosa e a volte anarchica. La scrittura è rapida, asciutta, cattiva e compassionevole.