Lodovico Acerbis, La zattera a attorno al mondo

20-02-2011

Un inno alla natura

E' senza dubbio uno dei progettisti- imprenditori che hanno contribuito a creare il successo dell'Italian Style: designer e titolare della Acerbis International, fondata nel 1870 dal nonno, Ludovico Acerbis ha raccolto negli anni numerosi successi e riconoscimenti come l’assegnazione del Compasso d’Oro. I prodotti da lui firmati sono permanentemente presenti dei più importanti Musei di design. Nel suo sito di definisce imprenditore, designer, viaggiatore, scrittore. Ed è in questa ultima veste che sarà protagonista del prossimo Caffé a teatro, gli incontri organizzati dal Caffé Letterario di Crema in collaborazione con la Fondazione San Domenico: lunedì 21 febbraio, con inizio alle 20.45 e ingresso libero (caffè e pasticcini per tutti), Acerbis presenta il suo nuovo romanzo ,La zattera attorno al mondo (Manni, 400 pagine euro 25). L'autore sarà intervistato dalla professoressa Alessandra Mignatti dell'Università Cattolica di Milano e la serata sarà intervallata da letture dell'attrice Beatrice Sacchiero.
Anche questo incontro reso possibile dall’indispensabile contributo degli sponsor Fapes di Sergnano, Fondazione Popolare di Crema per il territorio, Banca Cremasca, Comitato Soci della Coop di Crema, libreria Il Viaggiatore curioso di Crema, Ascom Crema.
La Zattera intorno al mondo è un inno alla natura e un invito all'uomo a ritrovare quei principi fondamentali che lo possano mettere in condizione di avere con essa un rapporto ri utilizzo ma nel rispetto, un atto d'accusa ai "cicianebbia", come definisce chi vive nella frenesia delle grandi città e si preccupandosi soltanto del proprio benessere momentaneo (che poi, venendo meno la "salute" dell'ambiente, diventa inevitabilmente un grave malessere), uccidendo tradizioni e dialetti in nome di un cosmpolitismo più che altro di facciata.
E' un romanzo dall'impianto simbolico, con pochi personaggi chiave che incarnano archetipi di forze vitali e spirituali. Il tutto reso accessibile narrativamente dall'aderenza al mondo quotidiano, alla poetica delle piccole cose, come l'ha definita Alessandra Mignatti. L'autore fonde con grande libertà la materia narrativa dei ricordi albinesi e la rielaborazione delle esperienze raccolte nei luoghi più lontani e disparati del mondo, visitati più e più volte nel corso degli anni. E' lo stesso Lodovico Acerbis a dare una chiave di lettura del libro, diviso sostanzialmente in due parti. La prima incentrata su Gigi Longher e il Veneto, due figure maschili isolate, immerse nel tempo dell'attesa. All'arrivo di Luca, rappresentazione simbolica della gioventù dei due uomini, si mette in moto la narrazione che avrà uno scarto decisivo con l'ingresso della figura femminile di 'Olena, incarnazione dell'eterno femminino e del principio di amore e compassione capace di rigenerare il mondo. In un tempo straniato e con un percorso narrativo circolare, scorrono passato e presente, bilanci esistenziali. In una zattera-arca di Noè, luogo di primitiva felicità edenica, preservato da disastri ambientali e degrado culturale, c’è il nettare dell’immortalità e destini che si incrociano. La musica e i testi delle canzoni attraversano le vicende che hanno come filo conduttore l’amore. Come nel Decameron il raccontare fluisce in una cornice e come nel Decameron i ragionamenti sono sulla vita, sul dolore e sull’amore.
Non ci comprende a fondo il romanzo senza conoscere i "capitoli" principali della vita di Acerbis. Trascorre nella nativa Albino, in valle Seriana, gli anni della sua gioventù nel periodo post bellico, tra gli anni Quaranta e metà dei Sessanta, prima che le rapide trasformazioni sociali trasformino il tessuto collettivo, cancellando tradizioni, dialetti e memorie. Si trasferisce poi a Bergamo, e il suo lavoro lo porta lontano, in ogni parte del mondo. Figlio di artigiani mobilieri, trasforma il laboratorio paterno in un'industria che fonda il suo successo sui prodotti di alta qualità universalmente riconosciuti come punti di riferimento di quella cultura del design che, insieme alla moda e al car styling, sono divenuti l'emblema del Made in Italy. Designer egli stesso, vince prestigiosi premi (come il Compasso d'oro) e . Non ha mai pensato di scrivere altro che le presentazioni tecniche dei prodotti da lui fatti. Ma una volta iniziato a scrivere racconti e romanzi, nell'estate del 2001, pur continuando a svolgere la sua professione, non smette più. Sino ad oggi sono editi i romanzi: Pierino Sgiufa, il tornitore, Ferrari 2006 (2 edizioni), Butterfly, Manni Editori 2007, (2 edizioni), Quattro squinternati e una nuvola bianca, Manni Editori 2009, La zattera attorno al mondo, Manni Editori, nov. 2010. Altri romanzi riposano nel cassetto della sua scrivania, nell’attesa di venire alla luce.