Michele Battaglino, Radici e ali

01-01-2009

Un argomento universale, di  Orio Zaccaria 

 

I testi poetici di Michele Battaglino raccolti nel libro Radici e ali rivelano segni profondi di una esemplare puntuale riflessione sui molteplici aspetti nei quali la realtà si manifesta.
L’opera è divisa in tre sezioni: Reminiscenze, Oltre il visibile e Pisa e dintorni. Nella prima, per particolare elaborazione e stile narrativo, sono presenti aspetti che in qualche misura ricordano i classici ottocenteschi e d’inizio Novecento. Tema fondante di questa parte è l’adolescenza, coniugata nelle sue variegate sfaccettature. È il mondo dei sogni, della spensieratezza, ma anche della curiosità di conoscere e capire ciò che ci sta intorno; con quella insopprimibile “voglia di volare / oltre la fitta barriera dei monti / squarciando il velo della conoscenza”. Sogni che si dipanano via via nello scorrere veloce del tempo, fino al concludersi dell’infanzia e infine
dell’adolescenza: “Troncato il tempo dei giochi / di colpo il ragazzo era uomo”.
Nella seconda parte, Oltre il visibile, il poeta affronta un argomento universale, quello dell’esistenza: “Un celeste continuo movimento / ci tiene in gioco nel magma esistenziale”. E si chiede quale sia il modo più idoneo per raggiungere un traguardo realmente apprezzabile. In questa personale ricerca Battaglino, evitando volutamente di addentrarsi in labirintismi filosofici o dottrinali, si pone quesiti sul come e perché l’uomo spesso giunga ad agire in modo totalmente sconsiderato, violento e folle. Nell’ultima sezione l’autore traccia indimenticabili sequenze di Pisa (città che attualmente lo ospita) e del suo più o meno immediato hinterland. All’attraente piacevolissimo itinerario lo invita l’Arno, anche se d’acque grigio gialle, mentre scorre impaziente verso la foce ove finalmente ritroverà la purezza dell’antica sorgiva. Molte e preziose le tracce storico-architettoniche alle quali Michele Battaglino fa riferimento. Fra le tante cogliamo un fiabesco Campo dei Miracoli, dove “Il giapponese in posa / continua / a fermare la Torre con la mano”.