Parole al vento

Parole al vento

sottotitolo
a cura di Giovanna Bonardi
copertina
anno
2008
Collana
Categoria
pagine
296
isbn
978-88-6266-036-5
17,10 €
Titolo
Parole al vento
Prezzo
18,00 €
ISBN
978-88-6266-036-5
Giovanna Bonardi raccoglie, in questo libro voluto, rivisto e approvato dal padre Luigi Malerba, le migliori interviste da lui rilasciate nel corso della sua attività non solo letteraria.
In quella che dà inizio al volume, ultima prima della sua improvvisa scomparsa, Malerba dice: “Quattro chiacchiere scritte, dunque. Parole al vento è un mio libro a tutti gli effetti, da inserire nella mia bibliografia.”
INCIPIT

Queste interviste
 

Questa raccolta è nata da un’idea di papà che risale a circa due anni fa. Durante il suo lungo percorso di narratore ha rilasciato un grande numero di interviste, la maggior parte in occasione della pubblicazione dei suoi romanzi, dei suoi racconti o dei libri di viaggi. Ma ce ne sono anche molte che riguardano altri temi. Uno dei più presenti è il suo impegno per l’ambiente, che lo ha coinvolto per tutta la vita e lo ha più volte esposto a burrascose polemiche, denunce o addirittura processi derivati da alcune sue dichiarazioni. Problemi come l’inquinamento acustico, le discariche, i pesticidi, di cui si era occupato già dagli anni Sessanta, quando non erano temi all’ordine del giorno come lo sono oggi, hanno negli anni continuato a preoccuparlo. Molte altre affrontano il mestiere dello scrivere e la sua opera in generale, e altre ancora i premi letterari, anche questo un argomento al quale papà si è più volte interessato, spesso in modo polemico.
È sempre stata sua abitudine quella di farsi mandare le domande scritte in modo da poter rispondere per scritto, come lui stesso ha affermato. L’oralità non è mai stata il suo forte, lo ha sempre agitato ricevere domande dirette a cui dover rispondere. Per questo motivo le interviste (parlo delle risposte naturalmente) raccolte in questo volume sono tutte, tranne alcune eccezioni, suoi testi autentici.
Di tutti aveva conservato la copia in stampa. Solo raramente era stato messo da parte anche il dattiloscritto. Si era formato così un enorme archivio, piuttosto caotico, composto da una grande quantità di pagine di giornali datati dagli anni Sessanta in poi.
Quando mi ha chiesto di aiutarlo in questo lavoro ho cominciato a ordinare per tema e per testata le interviste. Così le ho lette una per una ripercorrendo periodi e vicende di cui, ancora bambina, sentivo parlare, discutere in casa, con amici, episodi che avevo a modo mio vissuto con interesse, a volte con ansia, soprattutto quando si trattava di processi o citazioni in tribunale per polemiche ambientali. Episodi, discussioni, ansie accantonate nella memoria mi sono ritornate alla mente. Ho ritrovato i pensieri che hanno ciclicamente accompagnato la scrittura e la vita di mio padre, “fissazioni” delle quali ci faceva partecipi, provocandoci, forse per verificarne la solidità.
La lettura e la riorganizzazione di questa mole di scritti, attraverso la quale ho conosciuto meglio, ritrovato o a volte semplicemente ricordato il lavoro e la vita di papà, è stato un impegno lungo e a volte complicato. Molti giornali si erano rovinati negli anni e non erano più del tutto leggibili, di altri non si vedeva più la testata, la data e via dicendo. In questi casi ho lavorato per rintracciare l’appartenenza esatta delle interviste a questa o quella testata, l’anno, il numero del periodico. Poi ho fatto una prima selezione rileggendole nuovamente, escludendo quelle ripetitive o meno interessanti e tagliando alcune parti dei testi. Le ho tutte schedate, anche quelle poi escluse dalla pubblicazione, in modo da poterle, se necessario, ritrovare.
A questo punto ho passato il lavoro a papà che ha proseguito tagliando ancora il materiale in modo molto più drastico di come avevo fatto io. D’altro canto pubblicare tutte le interviste non sarebbe stato possibile. Così, con un certo rammarico per avere escluso almeno metà del materiale, si è arrivati al risultato attuale. Papà ha anche finito di correggere le bozze ad aprile e il volume avrebbe potuto essere pubblicato a giugno. L’intervista che gli ho fatto risale al novembre 2007. Adesso mi sembra strano pubblicare questa breve introduzione senza che lui l’abbia letta e mi addolora molto che questo volume debba uscire postumo, so che papà ci ha lavorato con molto impegno ed è l’ultimo lavoro al quale si è dedicato prima di lasciarci. Il titolo è suo.

Giovanna Bonardi