Souvenir d'Italie
Souvenir d'Italie
Angelo Mancini intraprende un doloroso percorso onirico sia all'interno di una società confusa, inquinata, conformista, sia dentro di sé, via via convinto dell'assurdità della comunicazione in questi tempi.
È un viaggio ironico, sentimentale e razionale, che inizia e si chiude in una casa di cura dopo un intervento chirurgico con l'acquisita consapevolezza che all'uomo, al poeta, universalmente considerato pazzo e visionario, è impossibile incidere su un mondo profondamente malato e disumanizzato.
Scrive nella Prefazione Aldo Onorati: “Questa silloge-poema è un crescendo di forza verbale e ideale, di sdegno civile, di presa di coscienza di un mondo che non va”.