Mario Lunetta al Premio Bergamo

Giovedì 2 Marzo 2006

Mario Lunetta al Premio Bergamo

Luca Doninelli con Il crollo delle aspettative edito da Garzanti, Mario Lunetta con I nomi della polvere per i tipi di Manni Editori, Giorgio Messori con Nella città del pane e dei postini pubblicato da Diabasis, Tommaso Pincio con La ragazza che non era lei, edito da Einaudi, e infine Chiara Zocchi con Tre voli, pubblicato da Garzanti, sono i finalisti della XXII edizione del Premio Nazionale di Narrativa Bergamo. E’ questa la composizione della “cinquina” che il Presidente Massimo Rocchi ha annunciato questo pomeriggio al pubblico radunato nella Sala “Traini”, messa a disposizione dal Credito Bergamasco nella storica sede di Bergamo bassa. “Anche quest’anno abbiamo una cinquina formidabile”: lo scrittore e critico Lucio Klobas ha difeso a spada tratta le scelte operate dal prestigioso Comitato Scientifico di cui fa parte. “Sono libri – ha spiegato – molto diversi tra loro, nell’insieme un po’ più impegnativi di quelli scelti per le ultime edizioni, ma tutti di grande interesse. Il più semplice e tradizionale nella struttura – ha illustrato Klobas – è forse il romanzo di Giorgio Messori, il diario di un professore approdato in un’università del lontano Uzbekistan per insegnarvi l’italiano, e della sua storia d’amore con una ragazza del posto, che diverrà sua moglie. Ci sono poi due graditi “ritorni”: quello di Mario Lunetta, che si presenta con un romanzo d’indagine, lontano però dalle atmosfere del “giallo”, che ruota intorno alla figura di un giornalista “vecchio stile” e al tema dell’assenza; e quello di Luca Doninelli, che torna al Premio Bergamo con un libro che ha la struttura del saggio e la tensione civile del pamphlet, ma che – quasi a dispetto della sua impostazione – è soprattutto un libro di letteratura, e potrebbe essere definito un romanzo su Milano. Viene quindi il libro più complesso della “rosa”, quello di Tommaso Pincio; un romanzo che interseca diversi piani temporali e presenta due parti ben distinte: la prima popolata da figure svuotate, che delle persone sembrano avere solo la forma e vivono in una Los Angeles alla Blade Runner, e la seconda che racconta la fuga della protagonista insieme con uno sconosciuto verso misteriosi orizzonti. E c’è infine – Klobas lo ha definito “una vera sorpresa” – il romanzo molto intenso e molto poetico di Chiara Zocchi, scrittrice “under 30” già al secondo libro – costruito sulla tenuta di una scrittura personale e vibrante, capace di reinventare l’esperienza dell’amore”.
“Portare ogni anno all’attenzione della critica e del pubblico delle librerie cinque opere significative promuovendo altrettanti scrittori, specialmente giovani”: ecco l’idea portante sulla quale il Premio Nazionale di Narrativa Bergamo è nato nel lontano 1985 e che ogni edizione cerca di rinnovare.
Gli anni non hanno modificato la formula originale alla quale il Premio Bergamo deve gran parte della sua credibilità e almeno un po’ del suo successo. A selezionare la “cinquina” dei finalisti, sulla base delle candidature presentate da autori e Case editrici, sono le indicazioni di un autorevole Comitato Scientifico, oggi composto dagli scrittori e critici Marco Belpoliti, Alfredo Giuliani, Angelo Guglielmi, Lucio Klobas, e che ha potuto contare in passato anche sul prestigio di Giorgio Manganelli e di Giuseppe Pontiggia.
Dai “tecnici” del Comitato Scientifico il testimone passerà d’ora in avanti alla Giuria Popolare del Premio – presentata più in dettaglio in un testo allegato – che avrà il compito delicato ma gratificante di leggere, capire, interpretare e poi giudicare i libri in gara. Lo spoglio pubblico delle schede di votazione dei giurati – e la conseguente proclamazione del vincitore finale – si svolgeranno mercoledì 19 aprile 2006, mentre la solenne cerimonia di premiazione si terrà una settimana dopo, il 26 aprile, nel quadro della Fiera del Libro cittadina.
Tra la fine di febbraio e quella di marzo ci sarà invece spazio per i tradizionali “incontri con gli autori”, coordinati e condotti dalla scrittrice e giornalista Mimma Forlani e aperti a tutto il pubblico interessato. Ad ospitare i cinque appuntamenti – che vedranno gli scrittori finalisti affluire in città uno per volta, secondo il calendario allegato, per confrontarsi con le domande e le impressioni dei lettori – sarà quest’anno una cornice particolarmente intonata, ideale pendant alla Biblioteca Civica “Angelo Mai” che accoglierà la premiazione: uno spazio al 4° piano della nuova Biblioteca “Antonio Tiraboschi”, cuore del Sistema Bibliotecario Urbano di Bergamo. Sistema Bibliotecario che da anni sostiene il Premio Bergamo attraverso la promozione di gruppi di lettura nelle singole biblioteche e l‘acquisto dei volumi finalisti.
La “tenuta” della formula originaria, verificata nel corso delle ventuno precedenti edizioni, non ha mai comportato per il Premio Nazionale di Narrativa Bergamo la rinuncia a cercare nuove vie per mettere radici più forti nella città ospitante e per completare la sua fisionomia di realtà nata a Bergamo, ma dal respiro nazionale. è stato questo il senso dell’intervento del Presidente Massimo Rocchi, seguito all’indirizzo di saluto portato dall’Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, Enrico Fusi.
Presentando la CNA (Federazione Artigiani di Bergamo), che entra ufficialmente nell’Associazione organizzatrice – e annunciando il prossimo impegno di un nuovo sponsor legato al Premio “Il Calepino”, emanazione del Premio di Narrativa – il Presidente ha mostrato i primi risultati dello sforzo per consolidare la struttura del Premio, sia dal punto di vista economico sia sotto il profilo della rappresentatività delle realtà cittadine che lo sostengono. Il progetto di dare vita – nello spirito della manifestazione – a nuove iniziative che si aggiungano all’offerta culturale del Premio, ha invece motivato le due anticipazioni annunciate da Massimo Rocchi nel quadro di una collaborazione più intensa con l’Università degli Studi di Bergamo, e che saranno meglio definite e presentate più avanti: l’idea di un riconoscimento specificamente dedicato alla “giovane critica” letteraria, che dovrebbe presto affiancare il Premio di Narrativa, e l’offerta di un corso o seminario di approfondimento, destinato specialmente agli animatori, per fornire strumenti critici a coloro che vogliono intraprendere e guidare percorsi di lettura collettiva.


“La Parola è relazione”: da questa suggestione, chiesta in prestito a Raimon Panikkar, ha preso spunto la breve presentazione che Mimma Forlani ha anteposto alla proiezione del video “Cinque modi di scrivere”, realizzato insieme con il cineasta Gigi Corsetti, un montaggio di frammenti di interviste con gli autori (Daniele Benati, Paolo Cognetti, Nicola Lagioia, Davide Longo, Gaetano Testa) finalisti dell’edizione 2005. Nei brani di queste preziose conversazioni, registrate in luoghi caratteristici della città, gli scrittori non solo hanno manifestato le loro impressioni “a caldo” dopo aver incontrato i lettori del Premio Bergamo, ma hanno portato i loro interlocutori fin dentro le personali ”officine creative”, a contatto con gli strumenti del lavoro quotidiano della scrittura.
Se davvero “la parola autentica crea dialogo”, la cerimonia di presentazione segna anche l’inizio di una storia destinata a collegare sempre più strettamente i cinque scrittori finalisti e i loro lettori, a cominciare dai giurati che li dovranno conoscere e giudicare. A ogni edizione del Premio si ripete un percorso che può essere rappresentato come il progressivo avvicinamento, fino all’incontro, fra cinque scritture – non necessariamente esemplari ma significative – e un pubblico di lettori motivati e attenti, che in cambio delle loro fatiche di giurati ricevono solo il piacere di condividere l’esperienza della lettura e l’avventura del Premio.
“Five books, one community” – scherzoso adattamento dello slogan “One book, one community” lanciato dallo scrittore Russel Banks – potrebbe diventare secondo Mimma Forlani il motto ispiratore dell’intera esperienza di lettura vissuta dai giurati del Premio Bergamo. Anche sul versante dei lettori, infatti, l’esperienza del Premio Bergamo s’è rivelata in questi anni non solo una storia costellata da “veri incontri” con gli scrittori, avvenuti su un piano di parità: ma anche una dimostrazione della “capacità che la pagina scritta ha di far nascere forti legami di simpatia tra persone di diversa età, censo, formazione che fanno della lettura punto centrale della loro esistenza”.


Gli incontri con i cinque finalisti avranno luogo alle ore 18 presso la Civica Biblioteca Antonio Tiraboschi, in via San Bernardino 74, a Bergamo. Mario Lunetta ha incontrato i lettori giovedì 2 marzo.