Antonio Errico, Viaggio a Finibusterrae

17-09-2008
Intervista da Finibusterrae, a cura di Saul Stucchi

Qual è l’aspetto del Salento che le è più caro? E quale invece quello che sopporta meno?
Mi è caro quello che si rivela autentico, onesto, non contraffatto da mode e modelli, da iniziative pseudo-culturali. Sopporto meno il Salento delle sagre, quello che sfrutta il nome  dei poeti, quello delle carcasse abbandonate sui cigli delle strade, quello del turismo volgare, quello delle ciarle salottiere.
 
Quanto ha influito la letteratura (e più in generale la cultura) a “filtrare” il Salento di cui parla nel suo libro?
Rispondo semplicemente: il Salentro come noi lo pensiamo e il Salento come viene prospettato e proiettato è una totale invenzione di scrittori come Luigi Corvaglia, Vittorio Bodini, Vittorio Pagano, Giorolamo Comi,Maria Corti, Vittore Fiore, Antonio Verri, Giovanni Bernardini, Donato Moro.

Nel capitolo Nostalgie di Finibusterrae cita alcuni autori poco noti al grande pubblico: Vittore Fiore, Bruno Epifani, Ercole D’Andrea… può consigliare ai nostri lettori qualche titolo di opere o antologie per colmare questa lacuna?
Per Fiore segnalo le poesie edite da Palomar; per Bruno Epifani, Una terra d’origine, delle gloriose edizioni di Pensionante de’ Saraceni, per Ercole D’Andrea Il bosco dei melograni, un'antologia edita da Passigli. Per una bibliografia completa mi permetto di segnalare il mio Salento con scritture.

Quali altri mari (o penisole) frequenta? Si sente mai “a casa”, altrove?

Sono uno molto sedentario. E comunque mi sento a casa dappertutto.

Quanto è cambiato il Salento negli ultimi anni? Adesso che è tanto di moda…

Il Salento forse è di moda proprio perché è cambiato. Speriamo che passi la moda in modo che possa riprendere quella ricerca in tutti i campi che lo ha fatto crescere negli ultimi trent’anni.

 
Cosa ci può dire del rapporto tra Salento e il resto della Puglia?
Il Salento non c’entra nulla con il resto della Puglia. Ma per Salento intendo anche Brindisi e una parte di Taranto. Bari e Foggia sono lontane. Altre storie. Altra cultura. Altre visioni del mondo e della vita.

Ci  può consigliare un luogo (una città, una spiaggia, una chiesa, un museo…) fuori dai circuiti più battuti che meriti una visita o solo una deviazione?
Andate a vedere la chiesa bizantina di San Mauro, nel territorio di Sannicola, in provincia di Lecce.

Fabio Fiori, in Abbecedario Adriatico, scrive: "l’Istria e il Salento sono due affascinanti “isole” mediterranee collegate alla terraferma. Lontane per latitudine e cultura, ma simili a ben vedere per alcuni caratteri naturali". Che ne pensa?
Sì. Sì. Credo che sia esattamente così.