Argentina-Baini, Messi a 90

29-05-2010
Azzurri a tinte fosche tra mundial passati e deliri calcistici
 
Prendete la cronaca (reale) delle peggiori, o presunte tali, figure rimediate dalla nazionale ai Mondiali di calcio. E inframmezzatele con deliri a base di pelota e follia, scoperchiando forse il lato più affascinante del pianeta calcio.
Ci sono volute quattro mani e due cervelli per partorire Messi a 90, intrigante opera di Fiorenzo Baini e Cosimo Argentina. Lo schema del libro è rigoroso: Baini si è occupato della parte cronachistica, raccontando alcuni match disputati dal 1966 quando c’era ancora la Coppa Rimet, fino al vittorioso Mundial di Germania 2006. Brani dal sapore radiofonico col gusto dissacratore di mettere a la berlina vizi, idiosincrasie e malanimi vari di ct, giocatori, carta stampata. Permettendosi persino di definire «Italia-Germania 4-3» (ovvero «la partita» per antonomasia) un evento in cui «la gloria è andata a braccetto con l’obbrobrio».
Mento tecnico (e a volte sguaiato) il contributo di Cosimo Argentina con storie fuori dall’ordinario create per condire le vicende sportive. Da Rosato che si rivolge ad una santona per «eliminare» Niccolai e riconquistare il posto in squadra fino allo strano vizio di Claudio Gentile, l’incubo dei nostri avversari a Spagna ’82. Menzione d’onore per le vicende di Giò ovvero il Trap e della sua fissazione per le religioni.
Magari ai più schizzinosi Messi a 90 farà venire la mosca al naso, ma se siete stufi in anticipo della liturgia calcistica e mediatica che ci toccherà con i Mondiali in Sudafrica, affidatevi a Baini ed Argentina. Capirete così perché perdiamo la testa ogni volta che vediamo un prato verde solcato da 22 assatanati.