Le dissenzienti

01-03-2009

Il pensiero della differenza, di Patrizia Maierà

Cristina Bracchi, che si occupa di teoria e critica femminista, ha curato una raccolta di saggi di varie studiose incentrati sul dissenso espresso da voci femminili. Attraverso l’analisi di alcune loro opere, viene sceverato il pensiero di donne che hanno scelto la scrittura quale veicolo privilegiato di protesta ideologica, storica, generazionale. Nei primi cinque interventi sono i romanzi a far parlare il pensiero delle autrici considerate: è il caso di Leila Sebbar, le cui protagoniste sono giovani maghrebine immigrate in Francia; di Pearl Buck, che indaga l’imperialismo culturale americano; di Assia Djebar, le cui figure femminili contestano “un’Algeria dove il silenzio è la condizione imposta alle donne”; di Agota Kristof, che scrive del disagio e del dramma dell’esilio; di Madeleine de Scudéry, che esprime un propositivo dissenso di genere nella Francia del Seicento. Nei saggi successivi, l’attenzione va alla scrittura autobiografica: Barbara Allason, con le sue Memorie di un’antifascista; Christa Wolf, che con il suo diaristico Un giorno all’anno. 1960-2000 “espone se stessa e la sua storia al giudizio dei lettori”; Helga Schneider, la cui narrativa manifesta un dissenso intimo, che assume però un tono inevitabilmente politico; Barbara Balzerani, la cui autonarrazione, pur configurandosi come un processo di ricostruzione identitaria, non si pone come dissenso da sé. E ancora: Anna Harendt, Iris Murdoch, Maria Zambrano, ossia tre espressioni di dissenso rispetto al linguaggio della tradizione filosofica occidentale. Originale ed efficace per scelta tematica, impianto e metodo di partizione, questo libro offre vari spunti di riflessione sul pensiero della differenza, oltre a gettare luce su aspetti di genere sui quali non si è ancora scavato abbastanza.