Marcello Buttazzo, Nei giardini dell'anima

01-11-2007

Amare in silenzio, di Angelo Centonze

“Nei giardini dell’anima si affollano i ricordi”. Questo verso poetico di Marcello Buttazzo, contenuto nella raccolta Nei giardini dell’anima, è indicativo della fonte d’ispirazione dell’autore. L’anima rappresenta la “fucina creativa” dove si sedimenta il vissuto dell’autore fatto di ricordi, esperienze, sogni; da questo humus emergono lentamente in superficie umori, impulsi che assumono gradualmente più forza, consistenza grazie al naturale respiro poetico di Buttazzo impregnato di antiche suggestioni (la ricorrente immagine della rosa irta di spine e rossa di passione) espresse con cadenze di modernità. In questo “giardino dell’anima” si sviluppa il tormentato rapporto dialettico tra l’irrefrenabile bisogno d’amare che trova, spesso, terreno fertile nei meandri della notte e un placido anelito verso un sopito amore, quando il chiarore dell’alba dirada i ricordi; ma è un’illusione perché, come recita Buttazzo in La disperante notte, essa rappresenta “l’alba di chi è stanco dell’alba, di tanto insulso pallore, e trepidante attende la tremenda notte per amare in silenzio la sua piccola chimera”.