Paolo La Peruta, Senza Pace

04-01-2016

 Un romanzo esilarante, di Paola Bisconti
 

Ci aveva fatto divertire ed emozionare con “Per Giove” e ora Paolo La Peruta è tornato a sorprenderci con “Senza Pace” edito da Manni. Delle doti letterarie del giovane autore di origini napoletane e leccese nell’animo eravamo già rimasti estasiati, ma ora con il suo secondo romanzo scopriamo nuove virtù stilistiche che si lasciano apprezzare in una lettura coinvolgente.

Continuano quindi le vicende di Pietro Sicuro, protagonista della recente pubblicazione, nuovamente alle prese con Augusto, più noto come l'ispettore Pace presentato in una veste decisamente insolita. In queste pagine l’uomo appare meno agguerrito e incattivito del solito, ma più rassegnato per via della malattia che lo costringe in un letto d'ospedale. Al capezzale dell’ispettore che per anni ha perseguitato quanti avessero a che fare con il Caffè letterario, come una sorta di congiura, c’è proprio Pietro. Eh già…perché dietro quell’astio apparente i due storici nemici nutrono uno per l’altro un affetto sincero.

Sarà proprio questo legame seppur così incomprensibile a consentire all’ispettore Pace di fare una proposta a Pietro che malgrado le paure, i ripensamenti e le preoccupazioni, decide di accettare. Pace ha una figlia, Erica, la quale non conosce l’identità del padre. Prima di passare a miglior vita, vorrebbe offrire alla ragazza poco più che ventenne una vita serena, un lavoro per bene e amici di cui potersi fidare. Dopo una lunga serie di tentennamenti Pietro accetta di aiutare Erica che sembra essersi invischiata in loschi giri a causa di frequentazioni non poco affidabili. Inizia così un susseguirsi di vicende mirabolanti che vedranno Pietro alle prese con situazioni ingarbugliate, difficili da gestire, alcune molto pericolose dalle quali però fortunatamente il nostro giovane eroe esce indenne.

Insieme alle nuove preoccupazioni di Pietro Sicuro non mancano quelle di sempre come far mandare avanti il suo locale, il “Caffè letterario” (che peraltro esiste veramente in quella Lecce che fa da sondo alle sue avventure) e gestire una relazione con la sua Elisa che sembra non avere intenzione di rientrare dal viaggio di lavoro in America dove a farle compagnia c’è un uomo attraente e fascinoso stuzzicandone la gelosia.

L’ironia e l’umorismo di Paolo La Peruta regalano una lettura piacevolissima di un testo dove si intersecano personaggi interessanti e unici: il socio con la fissazione delle t-shirt originali è sempre presente, così come Michele, l’aiutante dell’ispettore Pace; new entry è Marco, l’amico surfista che avvicina Pietro a uno sport straordinario, pretesto questo per descrivere le bellezze paesaggistiche del Salento, stupendo anche in pieno inverno. Fantastico è poi il quadro familiare composto dal padre, ex maresciallo, saggio e paziente; la madre, Donna Giovanna abile ai fornelli, dispensatrice di cibo e affetto smisurato; le nipotine adorabili e la sorella con il marito avvocato i quali ci riserveranno un finale a sorpresa.

“Senza Pace” è un romanzo che regala momenti di lettura esilaranti che contribuiscono a mettere a fuoco l’immagine di una città dove si celano senza troppa finzione i tentacoli della criminalità organizzata che si scontra, da perdente, con la meglio gioventù in grado di sostenere l’attanagliante crisi economica e di sfatare i pregiudizi secondo il quale il Sud è incapace di migliorare. Nel testo abbiamo la conferma di come si possano affrontare vicissitudini senza perdere mai di vista i buoni valori come l’amicizia, la fedeltà, l’altruismo, l’unione familiare, la capacità di fare imprenditoria privilegiando l’arte e la cultura. Pietro Sicuro ha tutte le carte in regola per affermarsi come modello di una felice resistenza giovanile da vivere con il sorriso sulle labbra come quello che ci dona questa buona lettura.