Raffaele Crovi, Diario del Sud

20-10-2005

Le culle della letteratura siciliana, di Tiberio Crivellaro


Curioso che un reggiano come Raffaele Crovi promuova significativamente la cultura letteraria del Sud. E in maniera puntuale lo testimoni nei confronti della Sicilia attraverso saggi e articoli, sin dal 1954, quando inizia un suo duraturo sodalizio con Elio Vittorini. Nel recente libro Diario del Sud (Manni editore, euro 15, con prefazione di Vincenzo Guarracino) che raccoglie saggi, note critiche, interviste e itinerari su libri e territori del mezzogiorno, Crovi, fra le altre regioni, esplora i luoghi che furono e sono la culla della letteratura siciliana. Un'apposita e nutrita sesta parte fra le sette che compongono il libro, illustra l'incontro fra tradizioni e cultura dell'ultimo cinquantennio. L'apertura del sesto capitolo, affidata a un'intervista di Paola De Dominicis all'autore per conto del quotidiano La Sicilia redatto nel giugno del 1999, ben introduce l'itinerario attraverso i segni di una civiltà antica e moderna al tempo stesso, fatta di parole, colori, idee, sogni e utopie di una "riconsacrazione" della vita siciliana attraverso la scrittura che in definitiva è sempre poetica. Impossibile segnalare tutti i più di cinquanta autori di ieri e oggi citati da Crovi in questa variopinta antologia. Forte odore di Sicilia, insomma, come i versi pregnanti che chiudono l'esaustivo capitolo siciliano: L'odore dei gelsomini/ l'odore salso dei pini/ l'odore delle Zagare e degli oleandri/...gli odori speziati, orientali/delle notti d'Arabia./ L'odore di molti detriti, l'odore delle favole e dei miti/...Da odore più odore più odore/ odori di cavalieri, dame e draghi/ nasce e rinasce, ad ogni istante/ di quel che chiamiamo civiltà.