Codice a barre
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INCIPIT
Il primo sintomo lo ebbe quella mattina durante la quale tutto sembrava doversi perdere. Scolorire. Era un giorno come un altro. Caldo o freddo che fosse. Con la pioggia che scendeva copiosa mentre lui seduto in cucina si accingeva a prendere il solito doppio caffè e ad accendersi l’ennesima sigaretta. Era stato un capogiro. Un lieve giramento di testa che lo aveva colpito e poi stordito. Anche confuso. Era stato questo, solo questo. Niente di più. Ma lo aveva imbalsamato. Smarrito di fronte a quello che aveva intorno. E dentro.
“La sigaretta” pensò guardando la Winston che gli bruciava tra le dita gialle di nicotina e forse non solo di quella. Le palpebre, sguardo pesante, gli si chiusero a sipario. Sentì la testa contorcerglisi sul collo e il vuoto riempirgli la mente come a volerne in qualche modo cancellare i pensieri. Reset.
Così rimase immobile. A lungo. Illuminato dalla luce grigia del giorno che filtrava dalle persiane socchiuse. Col capo inchiodato al palmo della mano e uno strano sapore in bocca a dargli disgusto. Il suono di un clacson irruppe nell’ambiente a dimostrazione del fatto che fuori – questo lui lo percepiva benissimo – il mondo continuava ad andare avanti. A prescindere da lui.
«Cambia la vita, cambia la tua vita! Basta poco. Un sorriso e l’acquisto del nuovo deodorante Clear Think! “Pensa pulito” è un prodotto Murdoch» ripeteva fastidiosa la radio proponendo spot pubblicitari a getto continuo. Lui trattenne il respiro e il cuore gli batté rapido. Ansimò ancora. E gli occhi gli pulsarono. Intanto la radio continuava il suo racconto: «Questa mattina all’alba è stato trovato il corpo privo di vita di Marcel Pred, il celebre attore, protagonista di mille spot pubblicitari di successo. Si ignorano ancora le cause del decesso.»
Un forte odore di fumo impregnava la cucina tramortendolo oltremodo. Tossì di nuovo. E ripetutamente. Pensò allora a tante cose. Ad un possibile tumore, ad un enfisema polmonare oppure ad un embolo che in qualche modo era arrivato al cervello. O anche soltanto alla cena della sera precedente che – parmigiana, pollo alla diavola e vino rosso in quantità – era stata di difficile digestione. Pensò a tutto questo. E a niente. Soprattutto a niente perché era a quello a cui voleva pensare. Così si ritrovò con gli occhi a fissare una crepa che proprio all’attacco del lampadario si apriva ad intaccare l’integrità del soffitto.